in tempo di crisi regaliamo sorrisi, non costano nulla ma fanno felici... io ne ho tanti per tutti quelli che passano di qua ;-)
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domenica 6 febbraio 2011

DUE FRATELLINE

Ieri Gagà, arrivando dalla materna, ha sventolato due disegni dicendomi: "Non ho ancora finito di colorarli ma mi inventi lo stesso una favola, per piacere?"
La piccola Memè ha osservato da tutti i lati i due disegni e, dopo averli approvati, ha decretato:
"Cì, una faola di due fateiine" (traduzione... sì inventa una favola su due fratelline, pardon voleva dire sorelline).
Il mago della macchina fotografica ha subito immortalato i disegni con la sua digitale.
Poi, con tutte tre le teste vicine, li ho sentiti sussurrare e sogghignare ed infine in coro allungando le manine per afferrare i panini:
"Dai nonna raccontaci la favola delle... due fratelline"
Perciò mentre io preparavo la merenda, spalmando la Nutella sulle fette di pane, loro aveva
no già pianificato tutto... titolo e foto... dunque avevo solo più da inventare la favola.

Come potevo rifiutare? Quindi ho iniziato a raccontare:

C'era una volta una bambina a cui piaceva moltissimo disegnare.
Disegnava quando era a scuola, a casa... persino nella borsetta a tracolla delle Winx aveva un quadernino ed un astuccio con dei piccoli colori per poter disegnare quando doveva aspettare nelle lunghe e barbose code.
Secondo l'estro del momento raffigurava cose, persone o animali.
Tutti questi disegni li appendeva poi nella sua cameretta che diventava tutti i giorni più bella e colorata.
Ma lei li sistemava anche con una logica tutta particolare ossia cercava di mettere vicino i disegni che avevano qualcosa in comune tra di loro.
Guardando la parete di destra potevi
pensare di essere entrato in un piccolo zoo.
Qui avevano trovato posto tutti gli animali da quelli reali a quelli di fantasia.
C'erano molti teneri gattini (i suoi preferiti), pesci variopinti, cani, ochette, pecore, mucche, giraffe ed elefanti ma anche altri dettati dalla sua fantasia: il gatto con le ali, il pesce con quattro zampe, addirittura un girofante (corpo cicciottello dell'elefante con il collo lunghissimo e magro della giraffa).
Per distinguere i maschi dalle femmine disegnava quest'ultime truccandole gli occhi con lunghe ciglia, un bel tratto di rossetto e a molte metteva anche un bel fiocchetto in testa.
La parete centrale era ormai diventata un paese fiabesco con tante casette dai rossi tetti a punta, comignoli dove uscivano sbuffi di fumo e finestre con vasi fioriti; tutte erano circondate da prati stracolmi di fiori variopinti e alti alberi verdi; stradine che portavano a giardinetti con altalene e scivoli oppure a freschi laghetti circondati da canne; cieli azzurrissimi dove volteggiavano molti uccelli vicino ad enormi soli ed arcobaleni colorati tutti con tanto di occhi e bocche sorridenti.

Un giorno quella bambina tornò a casa dalla scuola materna con il bellissimo disegno di una bambina con due simpatici codini, un sorriso biricchino su due guanciotte tonde che posò sulla scrivania.
Poi dovette andare con la mamma a fare delle commissioni, quando tornò era già ora di cena e poi di andare a letto... quindi il disegno fu dimenticato.
Nella notte, quando tutto attorno era buio e silenzio, i disegni posizionati sulle pareti iniziarono ad animarsi ed a chiaccherare felicemente tra di loro.
Ad un certo punto si sentì piangere... tutti i disegni si guardarono l'un l'altro stupiti... come era possibile?
Il cane suggerì al girofante di guardare verso il lettino della bambina per accertarsi se non fosse lei che stava facendo un brutto sogno.
Dopo aver sporto per bene il suo lungo collo questo rispose che la bimba stava dormendo beatamente anzi sul viso era stampato un bellissimo sorriso.
Eppure, seppur sommessamente, si sentiva piangere.
Un uccellino variopinto si staccò dal suo foglio ed iniziò un volo di ricognizione per la stanza.
Il pianto arrivava dal piano della scrivania e, al tenue chiarore della lucetta notturna, l'uccellino vide che era la bimba del nuovo disegno che piangeva.
Con qualche salto aggraziato Cuoricina, la gattina bianca, quella con un bel cuore rosso disegnato nel centro della pancia, la raggiunse e cercò di capire il motivo della sua tristezza.
Tra i singhiozzi Violetta, la bimba del nuovo disegno, le spiegò che lei era triste perché si sentiva sola senza avere qualcuno con cui parlare.
La gattina saltò allora sul letto della bimba addormentata e, accarezzandole leggermente la guancia con la sua zampina, cercò di svegliarla e poi le chiese di rassicurare Violetta.La bambina tutta insonnolita si avvicinò al piano della scrivania e, dopo aver preso un nuovo foglio, disegnò una bimba molto simile all'altra dicendole: "Non preoccuparti ti farò una fratellina così non sarai più sola ed avrai qualcuno con cui chiacchierare e giocare"... poiché era mezza addormentata non si rendeva bene conto di ciò che diceva...
A Violetta non importava se aveva detto fratellina anzicché sorellina per lei andava benissimo così e con gran gioia vide spuntare Verdina.

"Scusa ma adesso ho proprio troppo sonno, ti rincresce se finisco di colorarla domani mattina? se volete potete parlare lo stesso la bocca glielo già disegnata" disse la piccola pittrice e poi ritornò nel suo lettino e piombò in un sonno profondo.


Cosa successe poi?


-> Vuoi continuarla tu?
-> Vuoi un suggerimento?
-> Questo spazio è per te...


ecco come l'ha continuata Ninfa

Violetta iniziò subito a parlare con la nuova arrivata e le due bambine si trovarono così bene assieme che parlarono e parlarono tutta la notte.
Prima che l'alba rischiarasse la stanza, Violetta, curiosa, chiese a Verdina come mai lei avesse i capelli bianchi.
Allora Verdina le raccontò che nel paese da cui proveniva, l'erba era sempre verde, nevicava in continuazione e tutte le persone, grandi e piccoli che fossero, avevano i capelli del colore della neve.

Due secondi dopo l'aveva già presa per mano staccandola dal foglio.
Violetta era felice, la nuova amica la stava portando a visitare Neverde, il suo strano paese. Dietro a loro Cuoricina e tutti gli altri animali disegnati le seguirono in un lungo corteo volante.
La mattina seguente la bambina andò alla sua scrivania perchè voleva appendere i suoi due nuovi disegni, ma...i fogli erano bianchi!
Sgranò gli occhi incredula, poi alzando gli occhi si accorse che anche tutti i suoi animali disegnati non c'erano più, spariti nel nulla....



BELLISSIMA continuazione
leggendo mi è sembrato di entrare in un disegno di Alessandra


volete provare a continuarla anche voi?

7 commenti:

  1. per fortuna non sono solo io a fare richieste!!! che forti i nipoti che arrivano da te già con l'idea di ascoltare una tua favola!! devi proprio esserne orgogliosa!!! e chi non la vorrebbe una nonna che racconta storie mentre ti spalma la nutella sul panino?? anche la mia mi faceva questa merenda ma ne metteva pochissima di nutella perchè aveva paura che mi facesse male!!! tu quanta ne metti per farli felici??? sei davvero il loro nutrimento per il corpo e per l'anima!!

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  2. Laura, Laura ma quanto mi fai arrossire!
    I nipoti sono abituati a farmi richieste di favole... è una bellissima abitudine che abbiamo da sempre... adesso in compenso collaborano anche loro (disegni, scatti fotografici e persino la piccolissima ci mette del suo).
    Molte volte sono loro stessi a raccontarmele oppure sono io a chiedere loro di continuarle... L'anno scorso siamo andati avanti tutta l'estante raccontandoci tutti i giorni un'avventura diversa di Smemorino.

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  3. ho sbirciato veloce-veloce il tuo blog eh....wow!!!
    che fantasia che hai!!
    Complimenti sei una nonna meravigliosa!!!! :-)

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  4. Sai inventare delle favole bellissime, Anna, ci credo che i tuoi nipotini ti facciano queste richieste! Ho provato a continuarla, sai, ma ne ho inventato solo un pezzo, perchè sono un pò lenta...e spero di non aver sbagliato qualche nome!

    Violetta iniziò subito a parlare con la nuova arrivata e le due bambine si trovarono così bene assieme che parlarono e parlarono tutta la notte. Prima che l'alba rischiarasse la stanza, Violetta, curiosa, chiese a Verdina come mai lei avesse i capelli bianchi. Allora Verdina le raccontò che nel paese da cui proveniva, l'erba era sempre verde, nevicava in continuazione e tutte le persone, grandi e piccoli che fossero, avevano i capelli del colore della neve. Due secondi dopo l'aveva già presa per mano staccandola dal foglio. Violetta era felice, la nuova amica la stava portando a visitare Neverde, il suo strano paese. Dietro a loro Cuoricina e tutti gli altri animali disegnati le seguirono in un lungo corteo volante.
    La mattina seguente la bambina andò alla sua scrivania perchè voleva appendere i suoi due nuovi disegni, ma...i fogli erano bianchi! Sgranò gli occhi incredula, poi alzando gli occhi si accorse che anche tutti i suoi animali disegnati non c'erano più, spariti nel nulla....

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  5. GRAZIE infinite Ninfa... decisamente bella e mi ha immediatamente ricordato i disegni di "Dal cielo in su" dove si vedono tutti volare leggeri nel cielo in lunghe file...

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  6. Hai ragione, Anna, dopo aver scritto la scena del corteo, mi sono ricordata quante volte ho visto volare cose e bambini nei dipinti di Alessandra...La favola delle fratelline è così bella che mi dispiace lasciarla a metà, così sto scrivendo anche il finale. Se non ti dispiace la posterò più avanti nel mio blog. Ciao!

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  7. @ Ninfa non vedo l'ora di leggere la continuazione sul tuo blog... e di scoprire cosa ti inventerai per il finale.
    Aspetto con impazienza!!!

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GRAZIE...tutti i commenti sono GRADITISSIMI ;-))
quindi lascia una traccia del tuo passaggio... un suggerimento, una critica, tutto servirà a migliorare questo blog.

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