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sabato 18 febbraio 2012

LA SCIARPINA e l'uccellino


La sciarpina ed il cappellino che la nonna aveva sferruzzato per Gioia, trovandosi sempre vicine, erano diventate amiche veramente inseparabili.
Da quando li aveva ricevuti la bimba aveva continuato ad indossare quei due caldi capi e non voleva mai separarsene.
"Ogni tanto bisogna anche lavarli..." aveva detto un giorno la mamma a Gioia "approfittiamo di questa giornata di sole e vedrai che domani li potrai nuovamente mettere".
Detto fatto: la mamma li aveva lavati e poi distesi per benino sullo stendino posizionato nel terrazzo.
All'improvviso un
colpo di vento biricchino aveva afferrato la sciarpa e aveva iniziato ad innazzarla in alto su nel cielo.
"Aiuto, aiuto, mi stanno portando via" aveva incominciato a gridare con tutto il fiato che aveva in gola la sciarpina verde.
"Aiuto, aiuto, qualcuno l'aiuti" gridava anche il cappellino che
vedeva la sua amica allontanarsi sempre di più.
Ma dalla casa nessuno usciva perchè nessuno riusciva a sentire le loro invocazioni disperate.
Dopo averla fatta volteggiare su e giù nel cielo per tutto il pomeriggio il vento aveva smesso di soffiare e la sciarpina era caduta verso terra restando impigliata nei rami secchi di un enorme e sconosciuto albero.
La sciarpina sapeva di essere arrivata molto lontana perchè non riusciva più a sentire la voce del suo amico cappellino ed era molto triste perchè non si era mai trovata separata da lui.
Con quel filo di voce che ancore le restava
"Aiuto, qualcuno mi aiuti, sono impigliata qui in alto" e poi si era addormentata stremata dalla fatica di quel frenetico volo.
Dall'alto del terrazzo il cappellino cercava inutilmente di sporgersi per poter vedere dove fosse finita la sua amica sciarpina... ma capiva tristemente che il vento doveva averla trasportata molto lontano perchè non sentiva più la sua voce implorante.
La mamma di Gioia rientrando dalla spesa era andata sul terrazzo per ritirare lo stendino ma, con suo enorme raccapriccio, aveva visto che mancava la sciarpina. Si era subito sporta per vedere se il vento l'avesse fatta volare nel cortile sottostante, poi era passata da tutte le persone che abitavano nei piani di sotto per vedere se eventualmente fosse caduta sui loro balconi... niente!!!
Inutilmente aveva cercato di capire dove poteva essere andata a finire l'adorata sciarpina.
"Come farò mai a dirlo alla mia piccola quando rientra da scuola?" si era chiesta preoccupata e poi aveva telefonato alla nonna la quale si era prontamente messa a disposizione per sferruzzarne una nuova.
Verso sera, quando stava ritornando al suo nido, Cip vide una sciarpina verde impigliata proprio nei rami del suo albero.
Subito la prese e la portò nel nido... ma la dovette compattare un pochino per farcela entrare... poi ci si coricò sopra.
"Di chi sarà mai?" pensò l'uccellino "domani mattina, appena sveglio, farò un salto da Mauro, il mio piccolo amico umano, per chiedergli se sa darmi qualche indicazione" e così pensando si addormentò avvolto dal calduccio della sciarpina.
All'alba del giorno dopo, con la sciarpa nel becco, volò sul davanzale di Mauro e aspettò con impazienza che si svegliasse... si sa che gli uccellini sono più mattinieri dei bambini...
Mauro vedendolo gli disse:
"Oggi sei arrivato troppo presto, non ho ancora fatto colazione e quindi non ho ancora le briciole da darti"
Prontamente Cip gli rispose:
"Questa volta ho portato io qualcosa..." e sollevando nel becco la sciarpina continuò "ieri sera l'ho trovata impigliata nei rami del mio albero... sai per caso dirmi a chi appartiene"?
Il bambino stupito la riconobbe immediatamente perchè Gioia era una sua compagna di classe e tutti i giorni indossava con orgoglio quel caldo indumento verde prato.
Mauro ringraziò Cip e mise la sciarpina nello zaino della scuola.
Arrivato in classe si avvicinò a Gioia che sedeva tristemente al suo posto con gli occhi rossi per il tanto pianto fatto per la triste perdita e le disse:
"Guarda un pochino cosa ti ho portato".
Appena Gioia vide la sua amata sciarpina il suo viso si illuminò di un meraviglioso sorriso e, con un balzo, scoccò un sonoro bacio sulla guancia di Mauro...


Cosa successe poi?

-> Vuoi continuarla tu?
-> Vuoi un suggerimento?

-> Questo spazio è per te...


ecco come l'ha continuata Mariuccia

...scoccò un sonoro bacio sulla guancia di Mauro e sul suo viso tornò il sorriso.
Gioia, alla fine della scuola, uscì allegra e santellante sventolando la sciarpina in aria per farla vedere alla mamma.
Quando arrivò vicino a lei nell'orecchio le sussurrò:
"La prossima volta la facciamo asciugare in casa!!! :-)

Grazie per la continuazione...
certamente dopo questa esperienza la mamma... metterà qualche molletta ^____^

5 commenti:

  1. ...scocco un sonoro bacio sulla guancia di Mauro e sul suo viso torno il sorriso.
    Gioia, alla fine della scuola,uscì allegra e santellante sventolando la sciarpina in aria per farla vedere alla mamma.
    Quando arrivò vicino a lei nell'orecchio le sussurrò:"La prossima volta la facciamo asciugare in casa!!! :-)

    Ciao Anna....buona domenica!

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  2. ops..non ho riletto...manca un accento su tornò....

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  3. @ Mariuccia Grazie per la continuazione, non ti preoccupare per l'accento...
    Sto impazzendo perchè il post mi viene automaticamente scritto nel carattere che vuole lui... ho deciso lo lascio così ^___^

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  4. Cara nonnAnna leggendo le tue favole mi sento come se le vivesse grazie di condividere questi bei racconti.
    Spero che non ti succeda niente di sgarbato senza la verifica parola.
    Tomaso

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  5. @ Tomaso Grazie... sei sempre super gentile e, con i tuoi commenti, mi incoraggi a continuare.

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GRAZIE...tutti i commenti sono GRADITISSIMI ;-))
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