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sabato 11 aprile 2020

LO STRANO UOVO DI PASQUA


Marianna è una persona molto previdente a cui piace programmare con anticipo le cose ma... purtroppo non avrebbe mai potuto neanche immaginare che un microscopico virus potesse arrivare e portare tanto scompiglio.
E' anche una persona a cui piace uscire e fare delle lunghe e belle camminate ma ha capito che ciò sarà nuovamente possibile solo se tutti inizieranno a seguire i suggerimenti dati dalle autorità tra cui "restare ognuno nelle proprie case".
Anche se ciò non la soddisfa molto ha subito seguito i consigli limitandosi ad osservare dal suo balcone il mondo che la circonda  ma, all'inizio, non pensava che ciò fosse necessario per un periodo così lungo.
Adesso è arrivata Pasqua e lei in casa non ha neanche un uovo pasquale...
questo non è proprio necessario e a lei non interessa neanche di averne uno enorme con della carta super colorata, di cioccolata dolce o amara ma... proprio neanche uno piccolino...
le sembra come se a Natale le mancasse il Presepe o l'albero addobbato.
Pensa che ci ripensa ed ecco che le spunta un'idea: va nella scatola del filo da cucire e prende l'uovo di legno che usa normalmente per rammendare i calzini.
Lo gira e rigira tra le mani e, osservandolo bene, capisce che è decisamente misero allora cerca nella scatola del riciclo e, trovato un pezzo di velo rosso che probabilmente una volta aveva contenuto dei confetti,  glielo avvolge attorno e poi lo ferma con un rimasuglio di nastrino giallo.

In quel momento si ricorda che quando era piccola normalmente festeggiavano la Pasqua in campagna dalla nonna e lei le nascondeva degli ovetti tra i cespugli del giardino poi, tutti insieme, si divertivano a ritrovarli.
Adesso che è chiusa in casa dove può nascondere il suo ovetto?
Il punto più verde è quello del grosso vaso sul terrazzo dove tra le piante grasse iniziano ad aprirsi i primi fiorellini,  lei lo posiziona proprio lì in centro e poi rientra in casa.
Ad un certo punto, nel silenzio assoluto che ormai regna ovunque, sente una vocina:
"Dopo tutta la fatica che hai fatto per crearmi mi abbandoni qui?"
Marianna è sicura che la vocina arrivi dal terrazzo ma com'è possibile?
Le persone che abitano negli alloggi di fianco sono tutte anziane e quella era proprio la vocetta di un bambino.
I suoi nipotini, a causa del virus, adesso non possono venire da lei quindi chi ha parlato?
Esce sul terrazzo e si osserva attorno: guarda nel vaso degli aromi, dietro quello dei ciclamini e poi in quello più grosso delle piante grasse e sorpresa... al suo ovetto sono spuntati due occhietti birichini!
"Dove hai preso questi occhi?" gli chiede stupita.
"Scusa ma come avrei fatto a vedere tutto ciò che fai se te, sbadatamente, non me li avevi messi?" gli risponde con una vocetta impertinente.
A Marianna scappa un sorriso e pensa che questo è quasi come Pinocchio, anche lui di legno e con un bel caratterino.
"Stai tranquillo d'ora in poi ti porterò in casa con me e, appena sarà possibile, ti farò conoscere i miei nipotini, vedrai ti piaceranno moltissimo e anche te a loro"
così dicendo lo prende e se lo porta in casa e lo mette sul tavolo dove sta preparando l'impasto per una torta.

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altre mie favole sulla Pasqua le puoi trovare cliccando qui sotto




4 commenti:

  1. Caro Nonna Anna, è veramente strano ma direi anche molto bello! Questo uovo.
    Ciao e buona pasqua con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

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  2. Grazie Tomaso per il gradito commento.
    Auguri per una serena Pasqua ed un grande abbraccio pieno di sorrisi a te e Danila

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  3. Bellissima la storia dell'uovo parlante! Grazie, e buona Pasqua ��

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