venerdì 17 maggio 2013

RICCETTO ed il suo nuovo amico

Tra i commenti ricevuti avevo trovato quello di un blog a me sconosciuto
cliccando per sbirciare mi ero ritrovata tra dei simpatici disegni
... se ancora non conoscete Antonart-antonart fateci un salto

Oggi ho ricevuto una graditissima mail

"Mi dici che ti piacciono i miei disegni così, ho pensato di farti questo
regalino.... me lo ha ispirato il tuo Riccetto. Se vuoi puoi usarlo."

cosa ne pensate?
non è tenerissimo?

Grazie infinite Antonart per questo tuo bellissimo disegno 
che accetto molto volentieri e pubblico insieme alla favola
... per chi eventualmente non l'avesse ancora letta eccola:

All'uscita della scuola la nonna vede correrle incontro Gamesi, la nipotina, che, tutta felice, le sventola davanti agli occhi un
pupazzetto di peluche e grida:
“Guarda che bello... me lo ha regalato Gisella”.
Gisella è la sua nuova amica del cuore, la bimba che è arrivata nella classe di Gamesi da poche settimane perché, per motivi di lavoro, il papà ha dovuto cambiare città.
Mentre la nonna tenta di capire se è stato solo un prestito o realmente è un regalo si sente dire dalla mamma dell’amica:
“Gisella ha voluto regalare questo piccolo riccio a Gamesi per ringraziarla dell'amicizia che le ha dimostrato sin dal primo giorno del suo arrivo nella nuova classe. Gisella era molto triste al pensiero di lasciare la sua vecchia casa, in cima alla collina e immersa nel verde, per venire in città e poi... la preoccupava anche il fatto di trovarsi con tanti compagni nuovi. Non sapeva come l'avrebbero accolta perché è consapevole della sua piccola disabilità
che, quando è imbarazzata, aumenta ancora di più. Sua nipote è stata l'unica che l'ha fatta sentire subito a suo agio... per questo ha voluto regalare proprio a lei un riccio. Per mia figlia quell'animaletto significa molto perché le ricorda quelli veri che vedeva quando andavamo a passeggiare nel boschetto vicino a casa e loro... sono timidi proprio come lei”.
Dopo i saluti e la promessa di rivedersi il mattino successivo le bimbe si lasciano.
Appena arrivata a casa, come sua consuetudine Gamesi chiede alla nonna di inventarle una favola... questa volta non ha dubbi su quale deve essere il personaggio principale: il suo nuovo riccio.

La nonna ci pensa su un attimo poi inizia:

In mezzo al boschetto, nella cavità di un vecchio tronco, c'è la tana di Riccetto.
Lui è il più piccolo dei cuccioli ma è anche il più curioso e socievole.
Mentre i suoi fratellini si accontentano di stare tranquillamente nascosti tra la paglia e le foglie, lui vorrebbe uscire alla luce del giorno per vedere il mondo che lo circonda.
La mamma gli ripete continuamente che durante il giorno i ricci devono stare nella tana perché loro sono animali notturni e allora lui aspetta con impazienza l'imbrunire per poter uscire... sa che ogni uscita gli riserva sempre nuove scoperte!
Una notte mentre procedeva lentamente sul terreno, esplorando e fiutando qualsiasi oggetto che incontrava, con il suo udito finissimi, sentì una vocina giungere dalla casetta che c'era al limite del boschetto.
Quella vocina aveva suscitato la sua curiosità e così ogni sera cercava di allungare sempre più il suo giro esplorativo per riuscire ad avvicinarsi alla sorgente della voce.
Una sera giunse addirittura alla casetta e, con uno sforzo enorme, si arrampicò su una catasta di legna per raggiungere la finestra ma, causa della vista poco sviluppata, non riuscì a vedere bene cosa c'era oltre il vetro. All'interno si sentiva canticchiare una filastrocca e lui dovette accontentarsi di udirla senza poter capire a chi apparteneva quella dolcissima voce.
Un giorno, mentre sonnecchiava nella sua tana, all'improvviso gli parve di sentire la vocina proprio lì vicino. In un primo momento pensò di aver sognato ma dopo un po' la risentì... sì, era proprio quella voce che ormai avrebbe riconosciuto fra mille.
Facendosi coraggio uscì cautamente dal vecchio tronco.
"Che bel musetto hai, come ti chiami?" sentì la vocina sussurrare...Poi vide avvicinarsi a lui un viso con due immensi e dolci occhi... la voce apparteneva ad un tenero bambino dai capelli color oro.
Istintivamente lui si appallottolò stretto, nascondendo capo e zampe e trasformandosi in una sfera spinosa.
"Dai non aver paura io non ti farò del male. Mi chiamo Daba e, se vuoi, possiamo diventare amici..." continuò la vocina.
"Io mi chiamo Riccetto..." gli rispose facendosi coraggio e puntando verso il bambino il musetto appuntito sul quale spiccavano gli occhi tondi e scuri "… e so che abiti nella casetta gialla che c'è subito fuori dal boschetto".
Il bimbo chiese come faceva a saperlo e, da quel momento, nacque fra loro una bella amicizia.Ogni giorno Daba , dopo aver fatto i compiti, trovava una scusa per recarsi nel boschetto così si incontrava con il suo nuovo amico e gli raccontava cosa aveva fatto a scuola.Riccetto nel frattempo lo accompagnava nel luogo dove, nella notte precedente, aveva scoperto che erano spuntati i primi funghi, le prime fragoline...Daba ritornava a casa felice e sempre con qualche meraviglioso frutto della natura; la mamma si stupiva di come all'improvviso fosse diventato così esperto nello scoprire tante cose buone nel sottobosco... dove una volta, per la verità, ci andava anche un pochino controvoglia.Daba e Riccetto avevano deciso di tenere segreta la loro amicizia perché temevano che gli adulti non l’avrebbero capita e accettata, data la loro grande diversità.Daba, chiacchierando con la mamma, aveva portato il discorso sui ricci ma questa lo aveva subito zittito dicendogli di non toccarli mai perché, con i loro aculei, erano molto pericolosi.Altrettanto aveva fatto Riccetto cercando di parlare con mamma Riccia la quale gli aveva precisato di tenersi alla larga dagli umani perché sono pericolosissimi.Un giorno Daba saltando allegramente da un tronco, come aveva fatto tantissime altre volte, cadde malamente.Lanciò un urlo di dolore! Poi si rese conto che si era slogato una caviglia e ... non riusciva proprio più a reggersi su quel piede.Amorevolmente Riccetto gli procurò un bastone ma... niente da fare, appena appoggiava il piede a terra il dolore era insopportabile.Come fare?Di li a poco sarebbe calata la notte e la mamma si sarebbe preoccupata non vedendolo rientrare.Allora Riccetto prese una decisione e, combattendo la grande paura che aveva degli umani, andò velocemente sino alla casa di Daba.Salì sulla catasta di legno e con il musetto bussò al vetro della finestra.Li trovò la mamma di Daba che, impensierita, stava guardando fuori per osservare se vedeva rincasare il suo bambino il quale non si era mai attardato così tanto.Scorgendo il piccolo riccio le tornarono alla mente le domande che Daba le aveva posto e, senza pensarci nemmeno un minuto, lo seguì istintivamente sino in mezzo al boschetto.

Cosa successe poi?

-> Vuoi continuarla tu?
-> Vuoi un suggerimento?
-> Questo spazio è per te...

Ecco come l'aveva continuata Simo

Riccetto e la mamma di Dada camminarono così velocemente che in un baleno si ritrovano ai piedi della grossa quercia dove il piccolo esausto per il dolore si era appisolato. Appena la mamma lo vide delicatamente lo prese tra le braccia, lo riempì di baci, lo rassicurò che non era nulla di grave ma per alcuni giorni forse settimane non avrebbe più potuto andare nel bosco a trovare i suoi amici ed in particolare Ricetto. Il piccolo inizio a piangere ininterrottamente e la mamma chiese:
Tesoro mio perchè piangi? Senti tanto male alla caviglia?
Il piccolo rispose: no, mamma piango perché non potrò più vedere tutti i giorni il mio eroe Riccetto!!!
La mamma lo guardò sorridendo e disse:
Appena ti avrò fatto la fasciatura tornerò nel bosco e comunicherò al tuo amichetto che potrà venire da noi tutte le volte che vorrà...
Dada smise subito di piangere e cominciò a ringraziare la mamma

e poi mi erano pervenute ben due altre continuazioni 

ecco la versione di  Alessandra


La mamma seguì Riccetto che la accompagnò proprio da Dada.
La mamma sorrise a Riccetto: "Grazie piccolo amico, sono felice di averti conosciuto!"
Nel periodo in cui Dada non poteva muoversi perché aveva la caviglia fasciata, la mamma organizzò un grande party per tutti i ricci del bosco!
Fu una bellissima festa!

e come invece l'aveva continuata Fabin Occi


Riccetto e la mamma corsero fino a Daba poi la mamma prese in braccio Daba e corse a casa a chiamare il dottore, che arrivò in un batter d'occhio. 
Il dottore lo fasciò e disse che fra qualche settimana si sarebbe rimesso e se ne andò. 
Daba ringraziò Riccetto. 
La mamma fece uscire Riccetto e gli disse di lasciar riposare Daba. 
Riccetto non voleva stare da solo così la mamma gli disse che poteva venirlo a trovare quando voleva così Riccetto tornò pieno di allegria a casa e raccontò tutto alla mamma che fu fiera di lui.

GRAZIEEE... 
è bellissimo vedere come ognuno... 
riesca a dare una propria versione del finale
ed ora questa favola ha anche ispirato un disegno

cosa posso volere di più???

18 commenti:

  1. Queste sono le cose belle del web! Bella la tua favola e bello l'incontro fra narratore e illustratore! Buon fine settimana!

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    1. Hai perfettamente ragione... quando mi sono avvicinata a questo "mondo per me completamente sconosciuto" non avrei mai pensato di poter incontrare così tante persone speciali dalle quali poter apprendere tante cose interessanti... Un sereno e gioioso fine settimana anche a te!

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  2. Che meraviglia!
    La prima volta che ho letto la dolcissima storia di Riccetto ho pensato fosse piccolo e tenero ma mai sarei riuscita ad immaginarlo così bello come questo raffigurato nel disegno.
    Veramente complimenti ad entrambe!

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    1. Hai perfettamente ragione questo disegno rappresenta appieno il piccolo e tenero Riccetto ma... lo rende anche "bellissimo"
      Grazie per i complimenti che girerò anche alla disegnatrice.

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  3. Ciao NonnAnna, grazie di esserci passata a trovare dandoci così l'opportunità di conoscere te e le tue belle storie!
    Ti seguiamo con molto piacere... anche se non abbiamo bimbi (per la verità uno sì..a 4 zampe!!!) una bella favola è sempre una piacevole lettura.
    A presto
    Elisa & Daniele

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    1. Grazie e ben arrivati, spero di rileggervi ancora... io certamente passerò a sbirciare i vostri capolavori!

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  4. il disegno si adatta perfettamente al protagonista della tua bellissima favola
    nella diversità si trova amicizia e solidarietà!
    buona settimana

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    1. Condivido pienamente nella diversità si trova amicizia e solidarietà... speriamo che in molti colgano il messaggio!!!
      Grazie anche da parte di Antonart.

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  5. Tenerissimo disegno. Che sia serena la settimana. A presto.

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    1. Hai ragione Antonart ha davvero un tocco tutto particolare.
      Una serena e gioiosa settimana anche a te!

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  6. Ciao Anna, stupenda la favola e stupendo il disegno. Grazie della tua visita al mio blog. Come sai ho la mia nipotina di 11 mesi da accudire tutto il giorno (compreso il sabato e a volte la domenica) è un lavoro impegnativo....ma bello. Un abbraccio e a presto ( non appena trovo qualche minuto) :) Rita

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  7. Cara Rita nessuno più di me ti può capire... fare la nonna a tempo pieno è molto bello e gratificante ma, in particolare all'età della tua nipotina, è piuttosto impegnativo. Baciotti alla tua piccola e un abbraccio a te.

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  8. Bellissima iniziativa. Peccato che non passi spesso da me. Volevo renderti partecipe ad una mia idea. Ti aspetto, se vuoi!

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    1. Ultimamente ho una carenza cronica di tempo ma sono passata da te senza lasciarti commenti... però ci ritornerò stai pur certa!

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  9. Io mi sento sempre bambina nel cuore!

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    1. E' bellissimo riuscire sempre a conservare la bambina che c'è dentro di noi!!!

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  10. Ricordo la tua graziosissima favola....troppo carino il riccetto disegnato da Antonart!

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    1. Il disegno fatto da Antonart è bello come bellissimi sono quelli che tu hai realizzato per alcune mie favole e che conservo con molto orgoglio e per i quali ti ringrazio ancora moltissimo.

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GRAZIE...tutti i commenti sono GRADITISSIMI ;-))
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