domenica 4 novembre 2018

GIOLO e le Luci d'Artista

Nelle vie di Torino si sono accese le Luci d'Artista
ammirandole mi hanno ispirato questa favola



Ciao sono il tratto finale di via Giulia di Barolo.
Oggi sono felicissima ed ho deciso, prendendo spunto dal mio vero nome,
di darmene addirittura uno nuovo: Giolo.
Prima di spiegarvi il motivo della mia grande gioia voglio raccontarvi un
pochino di me.
Tranquilli non partirò da quando questa zona era da bonificare ma diciamo
solo dagli anni ‘80.
Per chi non conosce la zona devo precisare che via Giulia di Barolo inizia
da piazza Vittorio Veneto (in zona centro città) e prosegue dritta (come tutte
le altre vie di Torino) sino a raggiungere corso Regina Margherita (in zona Vanchiglia).
Varcando il porticato della mitica piazza si vede subito, stagliarsi sul fondo,
la bellissima Chiesa neogotica di Santa Giulia, voluta dalla marchesa
Giulia di Barolo da cui io prendo il nome.
In molti ignorano (o meglio ignoravano) che sul retro della Chiesa c’è una
piazza che tutti i giorni, al mattino, ospita un mercato rionale e, oltre,
prosegue ancora la via.
Io sono appunto questo ultimo tratto, un pezzetto di via corto ma da sempre
molto “trafficato”.
Sino a pochi anni fa qui c’erano diversi negozi: gastronomia/salumeria,
barbiere, tintoria, rilegatoria libri antichi, laboratorio e vendita di pellicce e,
proprio all'angolo con corso Regina Margherita, il bar di Zazzo.
Il proprietario lo si vedeva portare il caffè ai vari mercatali perché
in questo tratto continuavano, in doppia fila, le bancherelle del mercato;
poco dopo che questi sbaraccavano anche lui chiudeva il negozio.

Quante discussioni ho sentito in quel periodo tra gli abitanti dei palazzi
e alcuni mercatali perché, con i loro banchi mal posizionati, impedivano
l’ingresso e l’uscita dai propri portoni!

Poi io, come tutta la piazza, siamo stati trasformate in un “isola pedonale”.
Sono stati eliminati i marciapiedi davanti ai caseggiati, hanno lastricato il
pavimento con della bellissime pietre di Luserna e... assegnato lo spazio
ad un’unica fila di bancherelle.
Una meravigliosa trasformazione di cui andavo fiera!

Sfortunatamente la cosa è durata poco… come avete letto prima
c’erano diversi e differenziati negozi.
Di una volta nel mio tratto adesso sono rimasti solo l’ingresso di una scuola
superiore ed il lato di un Ufficio Postale!

Allora direte, a causa della crisi, tutte queste attività hanno chiuso
lasciando tante saracinesche abbassate?
Avete ragione solo in parte perché questo è vero solo al mattino ma,
se venite a trovarmi dopo le cinque del pomeriggio, le troverete
nuovamente tutte alzate e vedrete anche un gran da fare di chi
posiziona tavolini e sedie…
si perché quelle attività, poco alla volta, si sono trasformate in
“locali di somministrazione.
Io che sono un pochino “datata” li chiamerei bar che stanno aperti a oltranza!

A questo punto io dovrei essere felice perché ora tutti sanno della mia
esistenza e per indicarmi dicono che sono nella “zona della movida”.
Adesso non sento più chi chiarisce ad un corriere o ad un amico che
deve venire a trovare qualcuno per la prima volta che il numero 48, 50 o 52
di via Giulia di Barolo è oltre la piazza Santa Giulia.
Ma adesso i residenti di questi condomini hanno nuovamente iniziato a
lamentarsi e non solo perché a sera inoltrata non possono accedere ai
loro passaggi (dei quali pagano anche la tassa come passo carrabile)
perché occupati da gruppi di giovani comodamente seduti a terra mentre
stanno sorseggiando le loro bevande ma ancora di più per gli schiamazzi che
li tengono svegli per la maggior parte delle notti.
Non posso che dar loro ragione per l’inciviltà di certi soggetti... io mi
lamento perché al mattino il mio bel pavimento di pietre di Luserna è
ricoperto di cocci di bottiglia, bicchieri e molte volte addirittura chiazze
di vomito e urina che emanano un odore disgustoso e non vanno più via.

Ma oggi non ci voglio pensare e sono super contenta perché nel mio
tratto hanno appeso delle bellissime luci d’artista che non sono semplici
luminarie ma vere opere d’arte contemporanea le quali hanno sempre
avuto lo scopo di valorizzare nel periodo natalizio uno spazio.
Su di me hanno appeso i bambini volanti di “Ancora una volta” realizzate
dall’artista Valerio Berruti che, dal 31 ottobre al 13 gennaio 2019, con la
loro meravigliosa luce mi trasformeranno in una galleria d’arte en plein air.

Mi sento quindi felicissima e orgogliosa per questa bella miglioria che mi
hanno fatto e sono certa sarà solo l’inizio di una nuova e bella riqualificazione
di quest’area: ecco perché ho voluto addirittura… cambiarmi il nome ;-)

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