Ero china sul lenzuolo/manifesto sul quale un signore stava apponendo il suo nome quando una bambina mi si è avvicinata e timidamente mi ha detto:
“Perché questo tratto pedonale anche alcuni miei compagni lo chiamano “le Cancellate” se non c’è nessuna cancellata”?
Allora, anche rivolgendomi alla sua mamma, ho chiesto da quanto tempo abitassero in questo quartiere e, saputo che avevano traslocato da pochi mesi, le ho domandato se dove loro abitavano prima ci fosse un luogo in cui normalmente si danno appuntamento i ragazzi/giovani del posto.
Guardandosi stupite mi hanno risposto in coro: “Ma sicuro, da sempre il punto di ritrovo è in “la Piazzetta” che, anche se è la piazza più piccola del Paese, è però il ritrovo preferito di diverse generazioni”
Allora ci siamo sedute tutte e tre su di una panchina all’ombra ed ho iniziato a raccontare la storia delle origini di questo misterioso nome: “le Cancellate”.
Nel lontano 1891 è stato costruito qui l’edificio scolastico LEONE FONTANA (quello dove te hai frequentato l’anno scolastico appena terminato) ed i bambini faceva lezioni dal lunedì al sabato orario dalle 8 alle 12,30.
Con l’aumento demografico le aule non erano più sufficienti e, per un certo periodo, si dovettero affittare alcune stanze nel vicino Oratorio Santa Giulia.
Negli anni Sessanta scaturì una vera e propria esigenza sociale: le famiglie avevano estrema necessità di lavorare e di conseguenza i bambini nel pomeriggio sarebbero stati lasciati soli.
In un primo tempo si istituì un dopo-scuola assistito che poi si trasformò in un vero prolungamento dell’orario scolastico: sorse il “tempo pieno” con lezioni dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 16,30.
Agli inizi degli anni ottanta furono ristrutturati alcuni locali dell’ex ditta SAFOV (fabbrica di ascensori) di c.so Regina Margherita 43 creando così nuove aule alle quale si accedeva dalla porticina di via Cesare Balbo dopo essere passati all’interno dello stabile della scuola.
Per poter far attraversare in sicurezza la via in cui circolavano le auto ed anche per avere uno spazio in più, oltre al cortile della scuola, dove far ricreare i bambini soprattutto dopo il pranzo, questo tratto di via Cesare Balbo divenne pedonale e delimitato da due cancellate.
Dopo l’orario scolastico divenne il punto di ritrovo dei giovani del quartiere.
Se i muri della scuola alla nostre spalle potessero parlare chissà quante cose potrebbero dirci!
Non esistevano i cellulari per mettersi d’accordo su dove e quando ritrovarsi ma tutti sapevano che arrivando qui avrebbero trovato degli amici.
Chiacchierate infinite su come era andata la mattinata, cosa ognuno aveva visto o sentito; senza parlare delle risate a crepapelle ma anche di qualche lacrimuccia che subito trovava chi dava supporto per superare il dispiacere.
Solo quando qualcuno buttavo l’occhio all’orologio (non tutti ce lo avevano) capivano che era ora di rientrare a casa.
Il saluto in coro era: “A domani, dove? Ma a le Cancellate, ovvio”
Era tutto molto più reale di qualche breve WhatsApp con emoticon!
Pochi anni dopo vi fu una raccolta firme per richiedere di rendere questo tratto nuovamente libero al traffico veicolare.
Fortunatamente furono rimosse le cancellate ma il tratto è rimasto pedonale ed i ragazzi e giovani hanno continuato a ritrovarsi dandosi appuntamento qui.
Oggi questo tratto di via C. Balbo viene
ancora ricordato come
le CANCELLATE
tutti possono ritrovarsi qui, godere del fresco dei suoi alberi, utilizzare panchine e tavoli ma…
nel più profondo RISPETTO di tutti e tutto.
N.B. per chi non abita a Torino questo è il tratto pedonale di Via Cesare Balbo che si trova tra la scuola elementare Leone Fontana, la materna Rodari e l'asilo nido Il Giardino delle Fiabe.
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