Un bambino, tutto orgoglioso, mi ha fatto ammirare un suo disegno
chiedendomi se mi piacesse.
“Non lo vedi è un mostro ma… un mostro buono anzi direi un mostruccio”
Aggiungendo un vezzeggiativo per renderlo più buono.
“Hai ragione, adesso che lo guardo meglio si capisce che è proprio buono. Gli hai già dato un nome?”
“Non ci avevo ancora pensato ma dobbiamo trovarne uno che vada bene proprio per lui” mi ha risposto tutto serio.
“Hai detto che è un mostruccio… il nome Uccio potrebbe piacerti?”
“Wow, è perfetto. Adesso, per piacere, però devi inventarmi una favola tutta per lui”
Con una stretta di mano abbiamo stabilito il patto ed io ho iniziato a pensare ad una trama che includesse Uccio ed anche l’ecologia, l’argomento che sapevo interessava
molto quel bambino da quando in TV aveva visto le “isole di plastica” nell’Oceano.
"Ecco com’è nata la prima favola di Uccio a cui, a ripetute richieste, se ne sono aggiunte altre che hanno dato vita a “Le avventure di Uccio”
In tutte si parla di ecologia, amicizia, inclusione della diversità, empatia.
Uccio è un timido e strano piccolo essere che, spinto dalla necessità di portare in salvo il suo popolo destinato all’estinzione a causa dell’inquinamento, riesce a trovare in sé la forza per affrontare spericolate avventure.
Durante il percorso sarà aiutato da moltissimi nuovi amici e scoprirà “fantasiosi personaggi” con usi e costumi completamente diversi ma accomunati dal desiderio di voler vivere in pace in un luogo tranquillo e salubre.
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