In un grande stagno, circondato da un enorme prato sempre fiorito vivevano Cra e Nana, due dolci ranocchie che trascorrevano felici le loro giornate saltellando tra i fiori e tuffandosi nell'acqua dello stagno.
Un triste giorno arrivarono dei giganteschi mostri meccanici che rumorosamente iniziarono a fare dei profondi buchi nel prato.
Nei giorni successivi ci fu un susseguirsi di movimenti di mostri diversi che andavano e venivano portando via terra e scaricando montagne di materiali sconosciuti e... producendo rumori sempre più fastidiosi ed assordanti.
Ormai del bellissimo prato tutto fiorito rimaneva solo più qualche raro ciuffo d'erba.
Un mattino addirittura si ritrovarono dinnanzi una montagna altissima, tutta liscia, che non permetteva più di vedere neanche la linea dell'orizzonte.
Le due rane spaventate e tristi non sapevano più dove nascondersi e, stranamente, l'acqua dello stagno diminuiva a vista d'occhio, come avrebbero fatto a sopravvivere?
Anche tanti altri animaletti, che normalmente abitavano quel luogo, erano già spariti.
Quando ormai avevano perso ogni speranza ecco posarsi su uno dei rari ciuffi d'erba una farfalla variopinta...com'era bella!
Prima, quando il prato era tutto fiorito, ne venivano tantissime e le due ranocchie scambiavano volentieri quattro chiacchere con loro ma adesso erano talmente demoralizzate da non avere neanche più la voglia di parlare.
La farfalla vedendole così abbattute spiegò loro che tutto quel movimento era un cantiere edile e che lì stavano sorgendo delle case.
Consigliò loro di cercarsi una nuova abitazione perché, avendo volando in largo ed in lungo, sapeva che dove sorgevano tante case ben presto tutto il prato e l'acqua dello stagno sarebbero stati ricoperti da uno strato di materiale scuro e solido che gli uomini chiamano strade. Anche per lei era diventato difficile trovare un posto dove riposare durante i suoi lunghi voli, ma di luoghi belli pieni di prati e laghetti ne esistevano ancora tanti sulla collina felice ed indicò loro la strada.
Il mattino successivo le due rane si misero in cammino seguendo le indicazioni della farfalla. Dopo aver saltellato a lungo si ritrovarono in un fosso profondo dove, al riparo dei mostri rumorosi, si erano rifugiate altre rane e creature che una volta popolavano il prato fiorito.
"Chi siete" domandò loro il grande Rospo.
"Siamo due ranocchiette rimaste ormai sole!"
"Dove siete dirette?"
"Stiamo cercando una nuova casa dove poterci sistemare perché, dove abitavamo prima, tutto si sta rapidamente trasformando e per noi non è più possibile vivere lì!"
"Purtroppo gli umani stanno distruggendo il territorio senza rendersi conto che fanno del male anche a loro stessi non solo a noi. Al momento non vi preoccupate..." rispose con la sua voce baritonale il saggio Rospo "adesso vi farò guidare dalle nostre amiche Farfalline che conoscono ancora qualche luogo sicuro" continuò dirigendosi a grandi balzi verso un ponticello.
Lì, al riparo, erano nascoste moltissime farfalle dai colori più svariati... che meraviglia!
Era ormai da diverso tempo che le due ranocchiette non ne vedevano così tante tutte insieme.
Dopo aver confabulato con Rospo alcune di loro le invitarono a seguirle dicendole:
"Seguiteci, il posto adatto per voi non è troppo lontano!"
Saltellando con il naso all'insù per non perderle mai di vista si misero in viaggio.
Attraversarono posti strani che non pensavano neanche potessero esistere e nei quali non avrebbero proprio voluto vivere: non c'erano spazi verdi e neanche qualche piccola pozza d'acqua ma in compenso tanto, troppo rumore.
Perché il loro viaggio fosse più sicuro, seguendo sempre le istruzioni delle loro guide, riposarono di giorno e saltellarono di notte.
Finalmente allo spuntare della terza giornata Cra e Nana raggiunsero un bellissimo prato che costeggiava una grande distesa di acqua.
Le farfalline spiegarono loro che era un lago artificiale costruito dagli uomini per conservare l'acqua quando altrove poteva poi scarseggiare.
I cambiamenti climatici possono anche mettere paura e sembrare difficili da affrontare ma, se si è previdenti e ci si mette buona volontà, si possono affrontare al meglio.
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