Quando ero piccola (quindi anni e anni fa) il Carnevale era una festa molto sentita perché in quel periodo non erano molte le occasioni per festeggiare quindi, appena passato il Natale, si iniziava a pensare che vestito indossare in quell'occasione.
Non ci passava neanche per l'anticamera del cervello di comperarne uno perché tutti riuscivano a crearne con ciò che avevano a disposizione.
Tra i più "gettonati" sicuramente
quello del PAGLIACCIO occupava il primo posto ed era il riciclo del pantalone di un fratello più grande (perché doveva essere abbondante) tenuto su dalle bretelle prese in prestito dal papà. La mamma gli accorciava una gamba e vi applicava sopra delle toppe ricavata da ritagli di stoffe dai diversi colori. Tutti i lavori erano fatti a punto filzetta o imbastiti perché dopo l'uso tutto doveva tornare come prima! Un pochino di rossetto di mamma serviva per fare un naso rosso ed una bocca enorme. Una calza di un colore e l'altra diversa completava l'opera. Quelli che voleva strafare si procuravano una parrucca riciclando un pezzo di calza e, sulla sommità, capelli fatti con lana grossa.
quello del PAGLIACCIO occupava il primo posto ed era il riciclo del pantalone di un fratello più grande (perché doveva essere abbondante) tenuto su dalle bretelle prese in prestito dal papà. La mamma gli accorciava una gamba e vi applicava sopra delle toppe ricavata da ritagli di stoffe dai diversi colori. Tutti i lavori erano fatti a punto filzetta o imbastiti perché dopo l'uso tutto doveva tornare come prima! Un pochino di rossetto di mamma serviva per fare un naso rosso ed una bocca enorme. Una calza di un colore e l'altra diversa completava l'opera. Quelli che voleva strafare si procuravano una parrucca riciclando un pezzo di calza e, sulla sommità, capelli fatti con lana grossa.
Altro vestito era quello della ZINGARA (e non capivamo neanche bene cosa volesse dire) ma bastava una gonna lunga e larga della nonna, una camicetta della mamma e sulle spalle uno scialletto di lana, alcune mettevano anche in testa un fazzolettone per coprirsi i capelli.
La stessa gonna poteva essere utilizzata per la SPAGNOLA (anche qui non era ben chiaro cosa significasse) ma in testa ci si metteva il velo grande e nero che solitamente la nonna usava quando andava a Messa. Tante collane e braccialetti e tutto era perfetto.
Per il PIRATA tutto era più semplice bastava mettere una pezza nera che nascondesse un occhio e fare un copricapo con un fazzolettone annodato dietro.
Lo stesso fazzolettone legato al collo serviva per fare il vestito da COW BOY, con la cintura di papà messa alla vita che, essendo troppo larga, pendeva di traverso più una sua camicia scozzese e delle frange da tenda imbastite sul fianco del pantalone si otteneva un perfetto completo.
Anche gli adulti prendevano seriamente parte ai festeggiamenti di carnevale e in gruppi lavoravano segretamente per preparare i propri travestimenti... sempre logicamente con mezzi semplici.
Ricordo ancora con quanta gioia piccoli e grandi avevano lavorato molti fine settimana per poter allestire un carro carnevalesco... poi felicemente eravamo saliti tutti sul carro trascinato da un trattore e orgogliosamente avevamo sfilato per le vie... con dei semplici sacchi di Yuta ci eravamo trasformati in tanti CAVERNICOLI !
Ricordo ancora con quanta gioia piccoli e grandi avevano lavorato molti fine settimana per poter allestire un carro carnevalesco... poi felicemente eravamo saliti tutti sul carro trascinato da un trattore e orgogliosamente avevamo sfilato per le vie... con dei semplici sacchi di Yuta ci eravamo trasformati in tanti CAVERNICOLI !
Il massimo del piacere era se riuscivamo a farci portare in piazza Vittorio Veneto a vedere le giostre, sì perché si diceva "a vedere" perché in effetti ci si accontentava di guardarle e molto raramente ci scappava un giro sopra.
Era già talmente emozionante vedere tante giostre insieme perché solo a carnevale venivano in città e la grande piazza ne era completamente piena.
Oggi che sono a disposizione tutto l'anno i bambini non si accontentano più di guardarle ma passano da una all'altra senza neanche "gustarsi" l'emozione del giro.
Noi invece, pur solo guardandole, riuscivamo a provare tante emozioni da farne argomento dei nostri discorsi per diversi giorni.
queste mascherine partecipano
Quali ricordi avete o avete sentito dei carnevali di qualche anno fa?
io ricordo un mio costume da pagliaccio per cui mio padre mi aveva fatto un cappello a cono e un groisso fiocco della stessa carta da mettere al collo, tutto qui...un po' di rossetto sul naso e via in sfilata per corso Buenos Aires a Milano "felice come una Pasqua"
RispondiEliminaCara nonnAnna iniziano le gare di fare della propria maschera la più bella di tutte!!!
RispondiEliminaBello veramente il tuo post.
Tomaso
Che belle immagini! io ricordo che tutte le mie amiche si vestivano da principesse mentre io mi vestivo da principe, da cow boy, da indiano, da pagliaccio...tutti fatti dalla mia mamma. Ero un bel maschiaccio e un po' lo sono ancora...ma così mi sento me stessa! baci
RispondiEliminaGrazie, cara NonnAnna, per questo meraviglioso post pieno di emozione, gioia, semplicità! Le immagini rendono il tutto ancor più suggestivo! Grazie davvero per questo pezzetto di vita condiviso con noi...
RispondiEliminaMi sento fortunata ad essere nata in una famiglia come la mia, dove, un po' per modo di essere, un po' per mancanza di fondi, il riciclo e il fai da te l'hanno sempre fatta da padroni :-)
RispondiEliminaCosì queste emozioni che descrivi, mi sono tanto vicine e mi ricordano i tanti carnevali passati in famiglia e con gli amici.
Quando bastava solo stare insieme, semplicemente, facendo le cose fra noi, alla buona, per stare bene e divertirsi a non finire.
Spero che ci sia ancora qualche bambino in grado di vivere queste sensazioni! :-D
Ciao Nonna Anna! Hai lo stesso nome della mia nonna, che bello!
RispondiEliminaChe bello il tuo blog, quante belle idee!
Sono un'aspirante illustratrice di libri per bambini, mamma di un bimbo di tre anni e insegnante alle scuole medie! Mi piacciono tante le tue favole, e mi piace l'idea che sia una nonna a raccontarle.
Vorrei partecipare ad un concorso di illustrazione in cui è richiesto di progettare un libro con breve testo e illustrazioni, e sto cercando qualcuno che scriva la storia, se sei interessata contattami così ne parliamo. Intanto se vuoi dare un'occhiata ai miei lavori, questo è il mio blog!
http://ilfavolosomondodiamelia.blogspot.it/
Buona giornata!
Amelia
Ahhha, anch'io una volta, mi sono travestita da cavernicola!!!
RispondiEliminaChe meravigliosi ricordi mi hanno trasmesso queste foto, questi "ricicli di amore"!
RispondiEliminaSi, ricicli d'amore perchè contrariamente alle cose acquistate quando si crea per un bambino, una persona ogni gesto è colmo di attenzioni, dolcezze, attimi da donare all'altro.
Fortunatamente anch'io ho avuto una mamma meravigliosa che mi ha fatto provato questa magica sensazione e a mia volta ho avuto il piacere di creare con il riciclo abiti di carnevale alla mia bimba e ... vi garantisco ... ogni gesto, accorgimento era un messaggio d'amore.
ciao nonnaanna io mettevo i costumi da maschietto dei miei cugini:) sandokan corsari e capitani di vascello:)
RispondiEliminama ero ugualmente felice:)))
@Daniela decisamente una volta si era felici con molto meno...
RispondiElimina@Tomaso Grazie... tra le foto dei tuoi ricordi non ne hai nessuna da inviare?
RispondiElimina@Elena Terenzi hai perfettamente ragione l'importante è sentirsi bene con se stessi...
RispondiElimina@MammaElly Grazie a te per le tue graditissime visite!
RispondiElimina@Uapa Forse i bimbi moderni hanno quotidianamente troppi imput per riuscire ad apprezzare la semplicità!
RispondiElimina@Amelia Chieco Benvenuta e grazie... sono lusingata dalla tua proposta e ti ho inviato mail in merito.
RispondiEliminaHo fatto un salto da te ed ho ammirato le tue belle illustrazioni!
@Bruna Grazieee... creare per i bambini da molta soddisfazione a loro ma ancora di più a noi ;-)))
RispondiElimina@Katia i bambini sono sempre felici di indossare i costumi di chi è più grande di loro ;-)))
RispondiEliminaMamma mia che bei ricordi! Anche io ho conosciuto le mascherine tradizionali a Carnevale, quelle che i bambini di oggi nemmeno sanno che esistano...Balanzone, Arlecchino, Colombina, Pantalone, ecc.ecc... alle elementari le disegnavamo e coloravamo in questo periodo (io le ho fatte dalle suore domenicane)! Bella iniziativa! Sai che sto facendo ben 3 costumi fatti con cose che ho in casa alla mia bambina di 3 anni? li condivido volentieri! Grazie mille e ciao,Anna
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