(disegno di Memè)
La zia abita da sempre in un'enorme e vecchia casa posta sulla cima di una collina circondata da un vasto e fornitissimo frutteto.
Vista da lontano la casa sembra quasi
un castello perché, durante gli anni, i vari proprietari hanno continuato ad aggiungere stanze e piani per assecondare le esigenze delle loro famiglie.
un castello perché, durante gli anni, i vari proprietari hanno continuato ad aggiungere stanze e piani per assecondare le esigenze delle loro famiglie.
Ormai la zia vi abita da sola, fatta eccezione dei due gatti Macchia e Striscia.
Zia Gefa, come la chiamano loro, ricorda di averli sempre visti in casa sin da quando era piccolissima... quindi quei due gatti devono avere anche tanti, tanti anni.
Le bimbe si sono sempre chieste di che razza potessero essere quei gatti dal pelo bianco ricoperto di macchie o strisce nere e che si nutrono esclusivamente di... carote e frutta!
Neanche su internet erano riuscite a trovare qualcosa in merito e, alla fine, avevano deciso che erano due animali dolci ma strani... proprio adatti ad una zia un pochino "bizzarra" come la definiscono i loro genitori.
Neanche su internet erano riuscite a trovare qualcosa in merito e, alla fine, avevano deciso che erano due animali dolci ma strani... proprio adatti ad una zia un pochino "bizzarra" come la definiscono i loro genitori.
Non avendo più bisogno di avere a disposizione tutte quelle stanze ed essendo piuttosto faticoso alla sua età pulirne tante, adesso la zia tiene in ordine solo più: la cucina, il bagno, la sua camera e quella degli ospiti.
Tutte le altre sono piene di mobili, mobiletti e divani ricoperti da tele che una volta erano bianche ma ormai hanno sopra uno spesso strato di polvere e addirittura ragnatele.
Le bimbe sono sempre contente di poter andare a trovare la zia Genoveffa perché qui possono trascorrere le giornate correndo liberamente scalze sul prato e, quando hanno fame, si arrampicano su di un albero per scegliersi, tra i frutti preferiti, quelli più maturi... sì perché la zia non è decisamente una gran cuoca quindi è meglio arrivare a tavola con lo stomaco un pochino pieno!
In compenso zia Gefa sa raccontare delle bellissime storie su castelli e fantasmi... ed il luogo non potrebbe essere più appropriato!
La loro prediletta è quella che riguarda la principessina Aurora che la zia assicura di vedere aggirarsi per le stanze della sua casa.
La prima volta che l'ha notata è stata la notte di Halloween di molti anni prima.
Lei si era appisolata seduta sulla sua poltrona preferita vicino al camino ed i gatti russavano acciambellati sulle sue ginocchia.
All'improvviso era stata svegliata da dei singhiozzi ed i gatti erano subito schizzati verso una stanza con lei che li inseguiva ansimando.
La prima volta che l'ha notata è stata la notte di Halloween di molti anni prima.
Lei si era appisolata seduta sulla sua poltrona preferita vicino al camino ed i gatti russavano acciambellati sulle sue ginocchia.
All'improvviso era stata svegliata da dei singhiozzi ed i gatti erano subito schizzati verso una stanza con lei che li inseguiva ansimando.
Qui, seduto sul pavimento, c'era un piccolo fantasma.
"Chi sei? ti sei perso?" aveva chiesto gentilmente zia Gefa pensando fosse uno dei tanti bimbi che in quel giorno giravano travestiti da fantasmi chiedendo dolcetti.
Con voce tremante si era sentita rispondere:
"Sono una bimba, anzi una principessa e da sempre abito in queste stanze"
"Com'è possibile se non ti ho mai vista?"
"Certo perché io esco solo di notte e durante il giorno mi nascondo sotto quelle stoffe che hai messo su mobili e divani. Come vedi i tuoi gatti mi hanno riconosciuta perché giochiamo sempre insieme. Lo sai questo una volta era un castello ed io vivevo felice con i miei genitori ed avevo anche due gatti proprio come questi"
"Cosa è successo poi? " aveva chiesto incuriosita la zia.
Con voce triste ed un grande sospiro la principessina aveva risposto:
"Non me lo so spiegare, ero piccola e non mi ricordo più, so solo che da sempre vago in queste stanze. Questa sera, quando ho sentito i bambini ridere spensierati giù nella vallata, non sono riuscita a trattenere i singhiozzi".
Immediatamente zia Gefa aveva cercato di abbracciarla ma, si sa, i fantasmi non si possono abbracciare e lei si era ritrovata a stringere le braccia su se stessa, allora aveva cercato di consolarla parlandole dolcemente.
Da quel giorno ogni tanto lei se la vede apparire improvvisamente vicina.
A M e G questa storia piace moltissimo e se la sono fatta raccontare già tante, tante volte ma... il fantasma della principessina Aurora non l'hanno mai visto e dubitano molto che tanti anni fa una principessa possa aver abitato in quella che adesso è la casa di zia Gefa.
Da quel giorno ogni tanto lei se la vede apparire improvvisamente vicina.
A M e G questa storia piace moltissimo e se la sono fatta raccontare già tante, tante volte ma... il fantasma della principessina Aurora non l'hanno mai visto e dubitano molto che tanti anni fa una principessa possa aver abitato in quella che adesso è la casa di zia Gefa.
Da alcuni giorni continua a piovere e, dopo essere uscite fuori con stivaletti e mantellina per ammirare le varie lumache che strisciavano verso i ciuffi di insalata, le bimbe chiedono alla zia cosa possono fare in casa per non annoiarsi.
La zia, dopo averci pensato un pochino su, le accompagna nella vecchia e misteriosa soffitta.
Qui, nel trascorrere dei secoli, è stato ammassato proprio di tutto ormai ricoperto di polvere e ragnatele.
Coprendosi la bocca con un fazzoletto, per non aspirare troppa polvere, le bimbe raggiungono l'angolo più buio dove hanno adocchiato un vecchio baule.
"Chissà a chi sarà appartenuto e cosa conterrà"? si chiedono mentre, aiutate dalla zia, cercano di trascinarlo in una zona più illuminata.
Sollevato il coperchio vi trovano dei vestitini e delle scarpette di bambina, alcuni giocattoli ormai arrugginiti e un album da disegno sulla cui facciata spicca la scritta Aurora tracciata da una calligrafia infantile. Nella prima pagina c'è un disegno che raffigura una bambina con una corona in testa tra due gatti che assomigliano proprio a quelli di zia Gefa.
Stupefatte M e G si guardano in faccia ed esclamano all'unisono:
"Ma, ma allora la principessina Aurora è esistita davvero e abitava proprio qui"
Come proseguirà
-> Vuoi continuarla tu?
-> Vuoi un suggerimento?
-> Questo spazio è per te...
Qui, nel trascorrere dei secoli, è stato ammassato proprio di tutto ormai ricoperto di polvere e ragnatele.
Coprendosi la bocca con un fazzoletto, per non aspirare troppa polvere, le bimbe raggiungono l'angolo più buio dove hanno adocchiato un vecchio baule.
"Chissà a chi sarà appartenuto e cosa conterrà"? si chiedono mentre, aiutate dalla zia, cercano di trascinarlo in una zona più illuminata.
Sollevato il coperchio vi trovano dei vestitini e delle scarpette di bambina, alcuni giocattoli ormai arrugginiti e un album da disegno sulla cui facciata spicca la scritta Aurora tracciata da una calligrafia infantile. Nella prima pagina c'è un disegno che raffigura una bambina con una corona in testa tra due gatti che assomigliano proprio a quelli di zia Gefa.
Stupefatte M e G si guardano in faccia ed esclamano all'unisono:
"Ma, ma allora la principessina Aurora è esistita davvero e abitava proprio qui"
Come proseguirà
-> Vuoi continuarla tu?
-> Vuoi un suggerimento?
-> Questo spazio è per te...
Certo che hai fantasia da vendere nonna Anna.
RispondiEliminaTi vorrei somigliare almeno un pochino...
Complimenti !
Buona serata.
Grazie Gianna, sono sicurissima che anche te hai molta fantasia... io ti invidio (in modo buono) la tanta serenità e gioia che sai trasmettere a tutti quelli che passano dal tuo blog. Un abbraccio
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