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venerdì 28 gennaio 2011

STORIA DI UN FAZZOLETTINO

Normalmente Sandra si annoiava quando accompagnava la mamma a vedere le bancherelle del mercatino dell'usato del suo paese perchè, tutte quelle cose "vecchie" che piacciono tanto a sua madre, a lei non dicevano decisamente niente. 
Questa mattina, giorno di mercato, si soffermano a curiosare sulla bancherella di una vecchina che espone tante cose in tessuto neanche troppo bianco e persino un pochino ruvide.
Tra gli asciugamani con le frange lunghe lunghe, buffe camicie da notte, tovaglie ricamate... gli occhi di Sandra sono attirati da

un fazzolettino posto nel bel mezzo di un cestino di cotone fatto all' uncinetto.
Uno strano fazzolettino bianco, tutto bordato con un minuscolo punto a giorno, sul quale spicca una foglia ricamata.
Sandra allunga subito la mano per sfiorare quella bella foglia di una tenue tonalità sfumata dal viola al lilla pallido.
Chissà perchè sembra che quel fazzolettino aspetti proprio lei...
La mamma, vede come lei guarda tutta rapita il fazzolettino e, sperando che finalmente anche la figlia inizi ad apppassionarsi a quegli oggetti che lei ama tanto, glielo compera subito.
Nella notte, mentre tutti in casa stanno dormendo, Sandra sente una vocina arrivare dal comodino dove lei ha posto il suo adorato e ormai spiegazzato fazzolettino
"Grazie per avermi comperato, ci speravo tanto quando ti ho vista perchè tu assomigli molto alla mia padroncina..."
Sandra si siede di colpo sul letto, si guarda attorno ma non c'è proprio nessuno e la voce proviene da quel piccolo pezzo di stoffa.
Sentendosi un tantino sciocca ma approfittando del fatto che nessuno può sentirla risponde:
"Scusa ma secondo te io assomiglio a quella vecchina della bancherella?"
"Ti sembrerà strano ma da piccola quella signora era proprio la tua controfigura... e ti dirò che ha proprio delle mani d'oro... vedi questi piccolissimi punti tutto attorno al bordo e quelli della foglia li ha fatti proprio lei quando aveva la tua età..." ribatte il fazzoletto "se ne hai voglia ti racconto la mia storia".
Sandra non attende di meglio e, dopo aver annuito, si siede comodamente sul letto appoggiando la schiena al cuscino che ha messo in posizione verticale.
"Non sono sempre stato un fazzoletto e la mia storia inizia moltissimi anni fa. Devi sapere che io sono nato camicia..."
"Come camicia?" si intromette stupita Sandra ma poi preferisce stare zitta per sentire il seguito.
"Sì ero una bella camicia nuova che un giovane signore acquistò per metterla nel giorno del suo matrimonio.
Era l'unico indumento nuovo che indossava perchè i pantaloni e la giacca gli erano stati prestati dal fratello più grande che li aveva comperati per il proprio matrimonio avvenuto due anni
 prima.
Sai una volta non c'erano molti soldi e l'acquisto di un capo di vestiario richiedeva moltissimi sacrifici.
Dopo il matrimonio ed essere stata lavata ed inamidata con cura, sono stata riposta nel baule posto ai piedi del letto... sì in quella casa non c'erano tutti gli armadi ed armadioni come si usa adesso. 

Io venivo tirata fuori solo nelle grandi occasioni: un matrimonio, un battesimo, un funerale ecc.
Con il passare del tempo il mio colletto ed i miei polsini si consumarono ed allora la moglie di quel giovanotto, che nel frattempo era diventato uomo ed anche papà, me li rivoltò.Passarono altri anni ed anche i gomiti si logorarono così mi tagliarono un pezzo di manica ed io divenni un bel "camiciotto nuovo". 
Poi mi trasfor
marono in un bel "vestitino nuovo" della loro bambina ed infine, quando proprio
pensavo che mi avrebbero gettata via perchè sinceramente il mio tessuto era piuttosto consumato,
dalla parte meno logora, ne ricavarono alcuni pezzetti quadrati. Uno di questi fu dato alla bimba, ormai diventata ragazzina, che stava
imparando a ricamare.
Una vicina di casa, che faceva la ricamatrice, vedendo quanto impegno ci metteva nel fare i piccoli punti dell'orlo, volle regalarle un pochino di filo da ricamo colorato ed ecco come è "nata" la bella foglia che tanto ha attirato la tua attenzione.
Sì perchè quel pezzetto quadrato di stoffa sono quello che sono diventato...


Cosa succederà poi...
-> Vuoi continuarla tu?
-> Vuoi un suggerimento
-> Questo spazio è per te...




ecco come l'ha continuata Lilybets


"Sono solo un umile fazzoletto, ingiallito dal tempo e dall'uso, ma ho un cuore e, come tutte le cose, anch'io ho amato.
Si, amavo uno dei lembi che è stato ritagliato da quel vecchio abito e da quando ne sono stata separata mi sento molto sola".
Infatti, un altro pezzetto di quel logoro vestito era stato ricavato, lavato diligentemente e appeso all'aria per farlo asciugare.
Ma quel giorno una violenta tempesta di vento lo strappò dallo stendino.
Così quando il giorno dopo il piccolo fazzoletto aspettava di incontrare il suo amato la sua attesa fu vana.
Il vento, però, udendo il pianto di quel lembo trascinato in paesi lontani si commosse e lo fece cadere sulla finestra di un bimbo gentile e d'animo nobile: il principe del regno d'Oriente.
Il bimbo lo raccolse e lo diede alla sua ricamatrice personale, nonchè maga di corte.
Lei ascoltò commossa la storia di quel lembo triste e solo e con amore ne produsse un fazzolettino ricamato con tante foglioline color lilla e violette, identiche a quelle che sapeva, sarebbero state ricamate sul tessuto della sua amata.
E, quando il bimbo divenne un principe forte e coraggioso, prese il fazzoltto con sè e lo accompagnò alla ricerca della sua dolce metà.
Quando la trovò fu magia: i due fazzoletti si riunirono e vissero felici e contenti in un magnifico cassetto intarsiato di gemme e diamanti del palazzo reale.
Ed i loro padroni si innamorarono perdutamente e regnarono con onore sul loro regno.
Un piccolo oggetto può racchiudere grandi storie, abbine cura e rispetto.

non trovate anche voi che questa continuazione ha il sapore di altri tempi?
... mi ha favolosamente fatto ritornare alle favole della mia infanzia
GRAZIE infinite Lilybet

cosa ne pensate della versione proposta da
Natalia?

Il fazzolettino continuò a raccontare.
"ora che la mia padrona è diventata vecchina, ha deciso di vendere le cose a lei più care, nella speranza che tante persone, amanti di cose antiche, le comprino e le conservino con cura e amore; proprio come la tua mamma.
La mia padrona non ha famiglia, non si è mai sposata e non ha sorelle o nipoti a cui lasciare tutti i suoi tesori, perchè è così che ci chiama.
Ora cara bambina, spero che tu avrai di me molta cura, perchè so che il tempo mi consumerà ancora ed io non credo che potrei essere ancora trasformato.
La mia durata dipenderà dall'amore e dalla cura con la quale mi conserverai".
La bambina rimase molto colpita dal racconto del fazzolettino.
Lo prese in mano e con delicatezza ne lisciò le pieghe che gli aveva procurato.
Da quel giorno custodì il fazzoletto in una scatola di legno posta sul suo comodino.
Tutte le sere apriva quello scrigno e accarezzava dolcemente il suo tesoro.
Quando fù grande regalò quella scatolina con il suo prezioso contenuto alla sua unica figlia, raccontandole la storia del fazzolettino, raccomandandole di custodire gelosamente quel piccolo pezzo di stoffa dalla storia così importante.



mi ha commosso molto il pensiero che un nostro "tesoro"
venga tramandato di generazione in generazione
molte GRAZIE Natalia


7 commenti:

  1. "Sono solo un umile fazzoletto, ingiallito dal tempo e dall'uso, ma ho un cuore e, come tutte le cose, anch'io ho amato.Si,amavo uno dei lembi che è stato ritagliato da quel vecchio abito e da quando ne sono stata separata mi sento molto sola".Infatti, un altro pezzetto di quel logoro vestito era stato ricavato,lavato diligentemente e appeso all'aria per farlo asciugare.Ma quel giorno una violenta tempesta di vento lo strappò dallo stendino. Così quando il giorno dopo il piccolo fazzoletto aspettava di incontrare il suo amato la sua attesa fu vana.Il vento, però, udendo il pianto di quel lembo trascinato in paesi lontani si commosse e lo fece cadere sulla finestra di un bimbo gentile e d'animo nobile: il principe del regno d'Oriente.Il bimbo lo raccolse e lo diede alla sua ricamatrice personale, nonchè maga di corte.Lei ascoltò commossa la storia di quel lembo triste e solo e con amore ne produsse un fazzolettino ricamato con tante foglioline color lilla e violette, identiche a quelle che sapeva, sarebbero state ricamate sul tessuto della sua amata.E, quando il bimbo divenne un principe forte e coraggioso,prese il fazzoltto con sè e lo accompagnò alla ricerca della sua dolce metà. Quando la trovò fu magia.I due fazzoletti si riunirono e vissero felici e contenti in un magnifico cassetto intarsiato di gemme e diamanti del palazzo reale.Ed i loro padroni si innamorarono perdutamente e regnarono con onore sul loro regno.Un piccolo oggetto può racchiudere grandi storie, abbine cura e rispetto.Lilybts.

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  2. Oggetti che si animano e interagiscono, un classico molto amato dai piccoli! Giro la storia a mie colleghe maestre.

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  3. Un piccolo oggetto che ha legato così tante vite con una storia vera, di tutti i giorni :-)
    Questa sarà solo una favola, ma ogni volta che mi fermo a guardare una bancarella con questi vecchi oggetti, anche io mi fermo a pensare alla storia che ognuno di loro potrebbe raccontare... E viaggio nel tempo :-D
    Grazie :-)

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  4. Il fazzolettino coninuò a raccontare.
    "ora che la mia padrona è diventata vecchina, ha deciso di vendere le cose a lei più care, nella speranza che tante persone, amanti di cose antiche, le comprino e le conservino con cura e amore; proprio come la tua mamma.
    La mia padrona non ha famiglia, non si è mai sposata e non ha sorelle o nipoti a cui lasciare tutti i suoi tesori, perchè è così che ci chiama.
    Ora cara bambina, spero che tu avrai di me molta cura, perchè so che il tempo mi consumerà ancora ed io non credo che potrei essere ancora trasformato.
    La mia durata dipenderà dall'amore e dalla cura con la quale mi conserverai".
    La bambina rimase molto colpita dal racconto del fazzolettino.
    Lo prese in mano e con delicatezza ne lisciò le pieghe che gli aveva procurato.
    Da quel giorno custodì il fazzoletto in una scatola di legno posta sul suo comodino.
    Tutte le sere apriva quello scrigno e accarezzava dolcemente il suo tesoro.
    Quando fù grande regalò quella scatolina con il suo prezioso contenuto alla sua unica figlia, raccontandole la storia del fazzolettino, raccomandandole di custodire gelosamente quel piccolo pezzo di stoffa dalla storia così importante.

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  5. Splendida questa favola, Anna, e splendida la continuazione di Lilybets! Bravissime entrambe, W la fantasia!!!

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  6. ..grazie,erano settimane che non scrivevo più,ma la tua storia mi ha ispirato..purtroppo scrivo solo quando sento come un'atmosfera particolare...non so spiegarlo nemmeno io,alla prossima!.

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  7. Grazie NonnAnna per questa favola,e
    grazie a chi l'ha continuata con pari maestria.

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GRAZIE...tutti i commenti sono GRADITISSIMI ;-))
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"d"
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Grazie al blog ho scoperto un mondo che non conoscevo e che trovo super splendido!!!
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