leggendo il bellissimo post di Sandra
ho subito pensato che in ogni città, paese o paesino
esiste un luogo conosciuto come quello di "ritrovo",
dove i giovani o anche i meno giovani si recano
per trascorrere dei momenti
oziosi in compagnia
Molti di questi sono sorti di recente
altri hanno una loro storia m
olte volte sconosciuta
Io, ad esempio, avevo sempre sentito parlare del
"muretto di Alassio"
ma non ne conoscevo le origini ed ho voluto documentarmi.
ecco cosa ho trovato sul sito http://www.alassio.net/
Nei primissimi anni cinquanta Alassio rappresentava una delle capitali della vita mondana internazionale: grandi nomi del cinema e della cultura, spettacoli ed eventi ad ogni ora del giorno, bel mondo.
Motivo principale di tutto questo il Caffè Roma, storico locale gestito dalla Famiglia Berrino, vero e proprio punto d' incontro in cui era doveroso essere di casa se si apparteneva al jet set e si era in vacanza ad Alassio o in Riviera.
Davanti al Caffè Roma sfilavano automobili da sogno, dive e divette, scrittori, pittori, curiosi, musicisti.
Ma davanti al Caffè Roma si trovava anche, come argine al terriccio del giardino pubblico, un anonimo muricciolo, talmente spoglio da tormentare Mario Berrino: "Così spoglio era indegno della vivacità e della sensibilità degli ospiti seduti al tavolini... Mi tormentava l' idea di dargli un pò di grazia e togliergli con qualche ornamento quella miseria".
E difatti nel 1953 dall'incontro con Ernest Hemingway, abituale frequantatore del Caffè,l'idea prese forma e si realizzò. Mario Berrino amava mostrare ai suoi ospiti un album con gli autografi dei personaggi più illustri passati nel suo locale; con gli anni le pagine aumentarono e le dediche e gli autografi diventavano delle chicche talmente preziose che era un peccato tenerle quasi nascoste. Ecco perchè al momento della firma di Hemingway, Berrino gli espose la sua idea: riportare le firme su piastrelle in ceramica colorata e decorare con queste il muretto:" Okay, Mario - esclamò lo scrittore - Okay, devi farlo". Bisognava mettersi all'opera al più presto così, per evitare qualsiasi ostacolo burocratico, all'alba, clandestinamente, il gruppo di Mario Berrino colloca le prime tre piastrelle (realizzate con l'aiuto del ceramista Pacetti): Hemingway , Quartetto Cetra, Cosimo di Ceglie.
L'indomani nessuna protesta. Nei giorni seguenti vennero aggiunte, sempre come se niente fosse, altre piastrelle. Il sindaco Torre e tutta la città avevano certamente pensato che stava nascendo qualcosa di geniale, e che era meglio far finta di ignorare in modo da intralciare il meno possibile. E così è stato. Oggi sul muretto si possono contare circa 550 piastrelle.
Ci sono certamente tantissimi altri bellissimi posti
dove ognuno si ritrova regolarmente
ma di cui non conosciamo la storia
qualcuno vuole farmela conoscere?
Che bello. Mi hai ricordato la mia prima giovinezza. Il muretto di Alassio è stato a lungo anche per me e per i miei amici luogo di ritrovo quando si era in vacanza al mare.
RispondiEliminaDi altri luoghi paragonabili non so, non conosco.
Ognuno di noi, penso, che nella propria adolescenza abbia avuto un mitico muretto! Ricordo bene il mio, davanti al Liceo Classico, in pieno centro storico! Quanto tempo passato seduti lì, tutti insieme! A far chiacchiere della scuola, dei professori e delle feste che organizzavamo! Sigh! Un po' di nostalgia!!!
RispondiEliminaAnna, grazie per la citazione. Sarebbe bello leggere di altri luoghi "in giro" nei blog.
RispondiEliminaBuona domenica.
sandra
Appena ho letto il tuo post, mi è venuto in mente "il mio luogo di ritrovo" a Salerno. Subito ho fatto un post, ti invito a leggerlo. Io sono molto orgogliosa della mia città, e mi fa piacere farla conoscere. Grazie per questi stimoli! Laura
RispondiElimina@ Laura ho letto il tuo post e ti ringrazio per avermi fatto scoprire una parte così bella della tua Salerno.
RispondiEliminaChissà se anche altri accoglieranno il nostro invito e ci permetteranno così di conoscere tanti posti belli della nostra Italia.
Quando ero bambino,il ritrovo degli adulti del mio paesello
RispondiEliminaerano "i sassi", proprio dei sassi molto grandi,all'inizio del paese,dove si stava seduti e si chiacchierava.
Arrivò poi la televisione...
@ Costantino
RispondiEliminahai perfettamente ragione l'arrivo della TV ci sta privando di molti momenti che dedichevamo invece ad amene chiaccherare fra di noi...